UGUAGLIANZA
Una parola complessa con tante sfaccettature. Noi in carrozzina ce la sudiamo per tutta la vita, dobbiamo sempre dimostrare che siamo uguali a chi sta in piedi, toglierci di dosso quegli sguardi impietositi!
In alcune situazioni però bisogna pretenderla. Voglio essere uguale ad una donna in piedi che va a fare una visita ginecologica, senza dovermi far accompagnare da qualcuno che mi aiuti e senza dovermi preoccupare se in ospedale troverò un lettino comodo.
SESSUALITA'
È importante parlarne perché donna si è, sia in piedi che seduta. Bisogna imparare a conoscere il proprio corpo per poter raggiungere un'autonomia adeguata alle proprie possibilità.
L’autostima è fondamentale per piacere prima a sé stessi e poi agli altri. Sin da piccoli in famiglia bisogna incentivare conoscenze e amicizie, favorendo i primi approcci con gli altri perché è stando insieme che possiamo sentirci uguali e vivere appieno la nostra sessualità.
MATERNITA'
Sono mamma da poco più di un anno e guardare la “piccola me” correre per casa mi rende ogni giorno la donna più felice del mondo.
Non è stato affatto facile, siamo ancora indietro anni luce sull’argomento, però penso che sia anche un po’ colpa nostra. Le donne in carrozzina non vanno mai dal ginecologo, evitando quasi il discorso maternità. Per questo diventa tutto più complicato e i medici non sono abituati a noi!
Le prime volte sembravo un’aliena. Solo dopo frequentazioni assidue in ospedale hanno capito che facevo sul serio, che, in quanto donna, volevo un figlio.
Bisogna affidarsi a qualcuno che percorra con te tutte le tappe, che ti rassicuri. L’urologo che mi segue da sempre quando sono cresciuta un po’ ha iniziato ad incentivarmi facendomi conoscere altre mamme in carrozzina, alimentando il mio desiderio di maternità.
Con la tenacia che mi contraddistingue da sempre, non appena ne ho avuto la possibilità, ho fatto sì che il mio sogno si avverasse.